"Per capire come stanno davvero le cose - spiega il curatore del rapporto Edoardo Zanchini - occorre guardarle nella giusta prospettiva. Se continuiamo a raccontare la questione energetica partendo dalle potenzialità d'installazione delle fossili è chiaro che non c'è gara, ma se scendiamo sul territorio per capire come le comunità rispondono alle esigenze locali allora i numeri ci danno ragione e ci rendiamo conto che gli obiettivi fissati dall'Unione Europea sono raggiungibili con incredibili vantaggi per tutti".
mercoledì 30 marzo 2011
Comuni Rinnovabili: facciamo l'appello!
Renewable Heat Incentive
La Renewable Heat Incentive, il così chiamato decreto avrà una durata di 20 anni ed entrerà in vigore per il 2012 per le residenze domestiche, mentre per le industrie sarà attivo già da quest'anno.
Il Dipartimento per l’Energia e i Cambiamenti Climatici del Regno Unito, oltre alle inevitabili ricadute occupazionali, stima che si innescherà un businnes di investimenti di circa 4,5 miliardi di sterline e prevede che l’iniziativa porterà circa 13.000 nuovi impianti nell’industria e 110.000 nel settore pubblico e in quello commerciale, moltiplicando per sette, da qui al 2014, le installazioni di queste forme di energia termica.
Documenti: Renewable Heat Incentive Renewable Heat Incentive
Fonte: Department of Energy and Climate Change
martedì 29 marzo 2011
Modelli di propagazione della nube radioattiva fuoriuscita dalla centrale di Fukushima Daiichi
Il modello analizza i vari radionuclidi liberati a seguito della esplosione dei reattori delle centrali giapponesi di Fukushima e per ciascuno di essi ne traccia i profili di dispersione a breve e a corto raggio.
Sole,Vento e Mare. L'energia Solare per le Isole Minori
Aperto a diverse categorie di partecipanti, il concorso è promosso dall’associazione ambientalista MAREVIVO, dal CITERA (Centro di Ricerca Interdisciplinare Territorio Edilizia Restauro Ambiente) dell’Università di Roma La Sapienza, dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali – Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee – e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Segretariato Generale.
Studio Bissanti: Formazione sul Minieolico
introduzione all'energia eolica classificazione dei generatori eolici e loro caratterizzazioni modalità di installazione e collegamento ad altre fonti energetiche, stato dell'arte del minieolico nel mondo. aerodinamica dei generatori eolici dal vento all'energia elettrica: cenni sulla teoria BEMT, curve di potenza e coefficiente di potenza, limite di Betz, confronto tra le diverse tecnologie eoliche. valutazione del potenziale eolico analisi anemometriche, analisi orografica, curve di distribuzione del vento, produzione energetica e confronto con il potenziale fotovoltaico. quadro normativo e progettazione normativa italiana e legislazione locale, linee guida nazionali e pears, incentivazione delle fonti rinnovabili e del minieolico, tariffa onnicomprensiva, agevolazioni e finanziamenti, autorizzazione unica, autorizzazione semplificata Decreto Romani, domanda di connessione
Gli organizzatori di questa iniziativa è lo Studio Bissanti.
Fukushima, tracce di plutonio
Raccolgo l'articolo da Reuters Italia, secondo cui sarebbe stato rinvenuto del plutonio nelle prossimità della centrale di Fukushima.
Secondo gli esperti il plutonio, utilizzato nella bombe atomiche, è uno degli elementi più cancerogeni e pericolosi al mondo e sarebbe fuoriuscito dal reattore n°3, l'unico appunto ad utilizzarlo. Hidehiko Nishiyama, vice-direttore dell'agenzia ha dichiarato che il plutonio è molto pesante perché viene emesso ad alte temperature, proprio per questi motivi la sua fuoriuscita è un indice significativo della gravità dell'incidente.
TOKYO (Reuters) - Il plutonio rinvenuto nel suolo nella zona della centrale di Fukushima ha alzato il livello di allarme oggi in Giappone, mentre i parlamentari dell'opposizione hanno attaccato il primo ministro nipponico per la sua gestione del disastro.
Alcuni membri dell'opposizione, infatti, hanno criticato Naoto Kan in Parlamento per non aver esteso la zona di evacuazione intorno all'impianto. Kan ha risposto che stava cercando consigli sull'eventualità di estendere questa zona, che costringerebbe altre 130.000 persone all'evacuazione, dopo i 70.000 residenti che già sono stati costretti a lasciare le proprie abitazioni.
La Tepco, società che gestisce la centrale, ha detto che è stato rinvenuto plutonio a bassi livelli di rischio in cinque punti della centrale, pesantemente danneggiata dal terremoto e dal conseguente tsunami dell'11 marzo.
Sottoprodotto di reazioni atomiche, usato anche nelle bombe nucleari, il plutonio è altamente cancerogeno e una delle sostanze più pericolose al mondo, hanno detto gli esperti.
Gli stessi esperti ritengono che parte del plutonio potrebbe essere uscito dalle barre di combustibile esausto di Fukushima o da danni al reattore numero 3, l'unico dove veniva utilizzato plutonio.
L'agenzia giapponese per la sicurezza industriale e nucleare ha fatto sapere che, sebbene i livelli di plutonio rinvenuto non siano pericolosi per la salute umana, questa scoperta potrebbe segnalare una falla nel meccanismo di contenimento del reattore.
"Il plutonio è una sostanza che viene emessa ad alte temperature, ed è anche pesante per cui non fuoriesce facilmente", ha detto il vice-direttore dell'agenzia Hidehiko Nishiyama ad una conferenza stampa.
"Per cui se il plutonio è fuoriuscito dal reattore, questo ci dice qualcosa del danno al combustibile. E se ha rotto il sistema di contenimento originale, questo mette in evidenza la gravità e la serietà di questo incidente".
Sakae Muto, vice-presidente di Tokyo Electric, ha detto che le tracce di plutonio 238,239 e 240 sono in linea con i livelli rinvenuti in Giappone in passato per via delle particelle atmosferiche derivate dai test nucleari all'estero.
"Mi scuso per aver fatto preoccupare le persone", ha detto Muto.
venerdì 18 marzo 2011
TG3 intervista il Nobel per la Fisica Carlo Rubbia
Per avviare la riproduzione del video è sufficiente cliccare sull'immagine qui sotto.
Buona visione.
Se doveste riscontrare problemi nella visione del filmato vi suggerisco di raggiungere il sito web del TG3 a questo indirizzo.
martedì 15 marzo 2011
Giappone On Air
Clicca sull'immagine qui sotto per avviare lo streaming in tempo reale.
giovedì 10 marzo 2011
Le Iene Show puntata del 10 Marzo 2011
Fonte: Le Iene Show
Le Iene - Rinnovabili e decreto blocca incentivi from SolartecMed Network on Vimeo.
lunedì 7 marzo 2011
Decreto Romani approvato. Le Associazioni: appello a Napolitano
Tutte le principali associazioni di produttori di energia verde, Aper, Gifi Asso Energie Future, Assosolare, si sono riunite quindi oggi a Roma per denunciare l'incostituzionalità dell’articolo 25 del testo uscito ieri da Palazzo Chigi. "Il decreto legislativo sulle rinnovabili approvato dal Consiglio dei ministri - denuncia il presidente
di Asso Energie Future, Massimo Sapienza - non tiene in alcun conto i pareri espressi dalle Commissioni Parlamentari; è in contrasto con la direttiva europea che fissa per l'Italia un obiettivo del 17 per cento di energia da fonti rinnovabili entro il 2020; non rispetta i criteri indicati dalla legge delega. Per questi motivi chiediamo al Presidente della Repubblica Napolitano di non firmare il decreto perché viola l'articolo 76 della Costituzione". Nel corso della conferenza stampa convocata per lanciare la nuova battaglia, le associazioni hanno distribuito anche la lettera che verrà recapitata nelle prossime ore al Capo dello Stato. Un articolato documento che cita una lunga serie di precedenti giuridici a sostegno di questa interpretazione.
L'iniziativa partita dai produttori trova una sponda parlamentare niente meno che all'interno della maggioranza, anche se su diversi presupposti giuridici. "Al di là delle lamentele - afferma una nota di Forza del Sud, la formazione che fa capo a Gianfranco Miccichè - è arrivato il momento di prendere una forte posizione contro questo decreto 'ammazza green economy'. Per quel che riguarda Forza del Sud, insieme ad altri colleghi parlamentari, ci faremo promotori di forti iniziative per far emergere la incostituzionalità del decreto in oggetto, con particolare riferimento all'art. 41 della costituzione, poiché l'introduzione del limite temporale del 31 maggio 2011 avrà l'effetto di stroncare tutte le iniziative economiche della green economy che non potranno adeguarsi al decreto, palesando la violazione della libertà dell'iniziativa economica privata".
In allarme per i contraccolpi devastanti del decreto Romani sul tessuto economico legato alla produzione di energia rinnovabile è anche il settore bancario. "C'è forte preoccupazione delle banche", e "la prossima settimana gli alti vertici di unicredit decideranno in un senso o nell'altro" per quanto riguarda il finanziamenti al settore, spiega Pio Forte, del centro competenze sulle rinnovabili di Unicredit leasing. Gli "effetti si sono già fatti sentire", aggiunge, e non è escluso "un blocco dei finanziamenti" per il settore delle rinnovabili. Forte ricorda anche che "entro il 16 marzo dovrebbe riunirsi l'Associazione bancaria italiana per capire l'impatto che avrà sulle banche" il decreto Romani.
Decreto rinnovabili: le associazioni si appellano a Napolitano. Gli incentivi nel resto del mondo
Il punto di Vista di Carlo Durante
giovedì 3 marzo 2011
Mobilitazione senza precedenti a favore delle rinnovabili
Il segretario di Asso Energie Future Gaetano Buglisi, uno dei promotori della campagna,. "È un numero enorme di persone che si sono attivate per chiedere al governo di ripensare alla posizione di chiusura assunta, una posizione - continua Buglisi - che non è in linea con i pareri espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato, che avevano indicato molte prescrizioni e parecchie correzioni al testo del decreto legislativo, contributi migliorativi assolutamente ignorati dalla bozza presentata al governo in Consiglio dei ministri".
"A preoccupare il governo sono stati i numeri sorprendenti della produzione verde. Anche se il valore definitivo della potenza degli impianti a fonti rinnovabili installati nel 2010 si saprà solo fra qualche mese, si può stimare una produzione potenziale di oltre 10 TWh all'anno. Cioè la potenza verde installata lo scorso anno è in grado di generare una quantità di elettricità analoga a quella che sarebbe ipoteticamente producibile nel 2022 dal primo dei reattori nucleari EPR che si vorrebbero installare in Italia. Si tratta del 3% della domanda elettrica del paese, un risultato eccezionale".