ROMA - Aveva nove anni Felix Finkbeiner quando disse: "Pianterò un milione di alberi in Germania". E perché no? In fondo perché limitarsi a un'esile piantina sul davanzale di una finestra alle elementari. Soprattutto dopo la lezione delle maestre sulla fotosintesi clorofilliana, il disboscamento planetario e il pericolo che corre l'ambiente e quindi noi, tutti. Oggi Felix di anni ne ha 13, il milione di alberi ha finito di piantarlo l'anno scorso, e non ha nessuna intenzione di fermarsi. Perché no. Perché accontentarsi proprio ora che il progetto, così come gli alberi, sta dando i suoi frutti? Il primo albero Felix l'ha piantato sotto la finestra della sua classe, nella sua scuola a Monaco. Il milionesimo il 4 maggio dello scorso anno. Alla cerimonia erano presenti politici e ministri dell'Ambiente di 45 nazioni.
Il primo dipendente Felix lo ha assunto a nove anni. Oggi del Plant for the Planet Foundation's Children Coordination Council, fanno parte 23 persone. E sono tutti bambini di 12 anni. Piccoli ambasciatori per il 'Climate Justice' che vanno in giro per il mondo a dare lezione di sogni. Hanno tutti una visione precisa e sanno come raccontarla: "Vorremmo che gli esseri umani della nostra generazione si sentano cittadini del mondo". Viaggiatori globali. Niente di troppo complesso. In fondo la lenta distruzione del mondo coinvolge comunque tutti. Hanno ragione i bambini, se manca l'ossigeno c'è solo da ripiantare gli alberi.
Il mondo degli adulti risponde alla sua battaglia per il verde come può e sa fare. Dona soldi, passa parola, e fotografi (tra i quali Andreas Biedermann, Anita Bischoff, Per Eriksson, Annette Koroll, Bernd Schumacher, Jens Umbach, Markus Seidel, Thomas Rosenthal e Thore Timm) contribuiscono con immagini di volti famosi. Le fotografie sono tutte uguali. Un bambino chiude con la mano la bocca di un adulto. Basta parlare, ora è il momento di piantare. Con Felix e i piccoli ambasciatori hanno posato Harrison Ford, la modella brasiliana Gisele Bündchen, il filosofo Hans Küng, la principessa Haya Bint Al Hussein, il principe Alberto di Monaco, il tennista Michael Stich, il premio Nobel per la Pace Muhammad Yunus, il presidente dell'Ecuador Rafael Correa, l'artista inglese John Watts e decine di politici, dirigenti e diplomatici.
Fonte della notizia: Repubblica
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