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Il blog fotovoltaico
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A Genova la prima centrale galleggiante brucerà noccioline delle Barbados
ROMA - Umberto Veronesi lascia la guida dell'Agenzia per la sicurezza nucleare. Il professore ha comunicato al governo la sua decisione con una lettera in cui, in sintesi, definisce l'organismo come "nato asfittico" e che "non ha mai preso forma", come lo stesso Veronesi ha spiegato a Il Sole 24 Ore. Veronesi si sarebbe stancato sia per la mancanza, ad oggi, del decreto formale di nomina sia per l'assenza di una sede e di strutture minime per partire. Inoltre, uno degli emendamenti alla manovra prevede la soppressione dell'Agenzia e il trasferimento dei compiti all'Authority per l'energia. "Avevo accettato - spiega Veronesi - solo perché confidavo in un progetto italiano di grande respiro. Così non me la sento. Non voglio certo occuparmi, nella migliore delle ipotesi, solo di scorie". Infine si augura che "il Paese possa rimanere almeno nei programmi di partecipazione alla sicurezza nucleare".
Quale sarà lo scenario energetico mondiale nel 2030? Cosa sarà cambiato nel rapporto fra le diverse fonti attualmente utilizzate dall’uomo? Cosa sarà necessario per garantire la definitiva transizione energetica a favore delle rinnovabili? Difficile rispondere ora ma un aiuto può arrivare dal rapporto “Revolution: battle of the grids” elaborato in questi giorni da Greenpeace.In Spagna oggi le fonti rinnovabili forniscono già il 40% dell’elettricità, in Danimarca superano il 28%, l’Italia è oltre il 23%, in Germania il Parlamento ha deciso di compensare la chiusura delle centrali nucleari con un aumento dell’energia fornita dal sole e dal vento.
Nel complesso dell’Europa è ipotizzabile che le rinnovabili arrivino fino al 68% nell’arco di vent’anni. Ma per andare oltre bisogna fare delle scelte.
Il vero punto debole del sistema delle smart grid sono carbone e nucleare perché hanno una produzione poco flessibile. Se la loro quota dovesse rimanere al livello attuale, in Europa si rischiano di perdere 32 miliardi l’anno di energia prodotta dal sole e dal vento: non potrebbe essere utilizzata.
Usando come stabilizzatori del sistema gas, geotermia, biomasse, cioè fonti flessibili, si può invece ottenere il massimo della convenienza economica in uno scenario di rinnovabili molto avanzato.

Il GSE pubblica le Regole Applicative contenenti le modalità di attuazione delle disposizioni stabilite dal Decreto Ministeriale 5 maggio 2011.
La tragedia di Fukushima ha soltanto reso visibile al mondo intero le conseguenze di un disastro atomico, e la Germania uno dei Paesi leader d'Europa decide per prima di dare il buon esempio rinunciando all'energia nucleare. L’addio al nucleare costerà 40 miliardi di euro, e sarà accompagnato da uno sforzo ancor più massiccio di quelli già intensi compiuti finora per la riconversione alle energie rinnovabili e pulite.
Già da anni, l’economia tedesca si prepara a vivere senza atomo: mentre la dipendenza dalle centrali, dal 1998 a oggi, è diminuita dal 33 per cento al 17 per cento del fabbisogno totale di elettricità, l’efficienza energetica dell’industria made in Germany è cresciuta del 48 per cento e il paese è diventato molto più competitivo e global player di economie come quella francese che invece scommettono tutto sul nucleare. Qui di seguito le date di spegnimento dei 17 reattori nucleari.
ROMA - Blitz degli ambientalisti di Greenpeace nel corso della finale di Coppa Italia tra Inter e Palermo allo stadio Olimpico di Roma. Cinque attivisti, durante il primo tempo dell'incontro, hanno calato dalla copertura della Tribuna Tevere un grande striscione con la scritta "Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare", firmato Greenpeace. Non appena è comparso lo striscione, scritta nera su sfondo giallo, gli uomini della Questura di Roma si sono subito allertati per capire come intervenire e far rimuovere lo slogan. Il messaggio di Greenpeace si riferisce al prossimo referendum del 12-13 giugno, in cui gli italiani saranno chiamati a votare sì o no al nucleare.
Lo striscione di Greenpeace contro il nucleare calato dalla copertura della Tribuna Tevere dello stadio Olimpico, spiegano dalla Questura di Roma, non è stato introdotto nell'impianto a ridosso del fischio d'inizio della finale di Coppa Italia tra Inter e Palermo. Le notevoli dimensioni, infatti, ne avrebbero sicuramente permesso l'individuazione nel corso delle operazioni di filtraggio e prefiltraggio. Al momento, lo striscione (comparso durante il primo tempo) é ancora saldamente ancorato alla struttura in un'area non accessibile a tutti, ma comunque già presidiata da vigili del fuoco e personale specializzato. Per la rimozione in sicurezza, e per l'identificazione degli attivisti (due dei quali appesi con dei tiranti allo striscione per renderlo perfettamente leggibile), si attenderà il termine dell'incontro per evitare criticità e situazioni di pericolo per il pubblico presente sugli spalti. A controllare il tutto, oltre agli uomini della Questura, anche Digos e personale del Coni. La grossa scritta comparsa all'Olimpico, in un primo momento non era stata inquadrata dalle telecamere della Rai che trasmettono la finale. All'inizio del secondo tempo la tv pubblica ha mostrato chiaramente, con una ripresa da dietro la porta difesa dal portiere dell'Inter, Julio Cesar, lo striscione degli ambientalisti di Greenpeace che recita "Da Milano a Palermo fermiamo il nucleare".
E' la Tepco ad annunciarlo aggiornando la precedente valutazione secondo cui solo il reattore n.1 era interessato "da criticità"
A metà maggio, Tepco aveva spiegato che, sulla base dei dati raccolti, il reattore n.1, a causa dei sistemi di raffreddamento fuori uso, aveva registrato "la fusione della maggior parte del combustibile al fondo del recipiente di contenimento". Lo scenario aveva sollevato timori, ora confermati, che anche i numeri 2 e 3 avessero subito la stessa sorte.