lunedì 30 novembre 2009

Cina? ridurrà le sue emissioni, lo promette

Il governo cinese è sempre stato allergico alle pressioni internazionali a proposito di ridurre le emissioni inquinanti, eppure è quanto promette il suo premier Wen Jiabao che dichiara la volontà di raggiungere entro il 2020 una soglia addirittura del 40-45% inferiore rispetto alle attuale produzione del PIL
Alla luce di questa posizione il presidente USA non sta certo a guardare e dal canto suo dichiara di voler abbassare le emissioni inquinanti americane ad una soglia del 17% inferiore rispetto al 2005, entro il 2020 fino a raggiungere il limite di riduzione del 42% entro il 2030.

Clima, la promessa della Cina
"2020, più efficienti del 40%"

Il premier Wen Jiabao rappresenterà il paese al vertice di Copenhagen


Una veduta panoramica della città di Pechino con fumi di scarico delle fabbriche

PECHINO - La Cina ridurrà la propria intensità carbonica, e cioè l'ammontare di emissioni a effetto serra per unità di prodotto interno lordo, del 40-45% entro il 2020. Lo ha annunciato oggi l'agenzia Xinhua (Nuova Cina) aggiungendo inoltre che tale riduzione costituisce per la Cina un "obiettivo vincolante" e per raggiungerlo si ricorrerà a misure finanziarie e fiscali. "Si tratta di un'iniziativa volontaria presa dal governo cinese in funzione della condizioni del paese e un contributo agli sforzi globali contro i cambiamenti climatici".

L'annuncio di Pechino arriva dopo che ieri la Casa Bianca aveva anticipato che il presidente Usa Barack Obama si recherà il 9 dicembre a Copenaghen per partecipare al Vertice sul Clima con in tasca una proposta di riduzione delle emissioni di gas effetto serra negli Usa del 17% nel 2020, del 30% nel 2025 e del 42% nel 2030 rispetto ai livelli del 2005.

Qin Gang, il portavoce del ministero degli Esteri a Pechino, ha confermato che il premier Wen guiderà la delegazione cinese al summit, previsto dal 7 al 18 dicembre. La sua presenza, ha aggiunto, "dimostra la grande importanza che il governo cinese dà al cambio climatico e la sua volontà politica di lavorare con la comunità internazionale su questo tema". Qin ha sottolineato che la Cina si attende dal vertice "un accordo equo e ragionevole" e ha ripetuto che il Paese asiatico che, insieme agli Stati Uniti, è il maggiore produttore mondiale di diossido di carbonio si attende che i negoziati rispettino il principio delle "responsabilità differenziate" tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo.
La settimana prossima, infine, avverrà anche un incontro a Washington tra il primo ministro australiano Kevin Rudd e il presidente Obama per analizzare i temi relativi al summit sul clima di Copenaghen. "Sono stato invitato dal presidente degli Stati Uniti per un incontro lunedì prossimo", ha detto Rudd in parlamento, aggiungendo di ritenere che sarebbe troppo sperare che dal vertice, in programma dal 7 al 18 dicembre in Danimarca, esca fuori un accordo davvero vincolante.


Fonte della notizia: La Repubblica

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