lunedì 26 aprile 2010

Condannati gli ex dirigenti FIncantieri di Palermo

Fu strage di operai per l'amianto

I tre direttori dello stabilimento di Palermo condannati in tribunale perché ritenuti responsabili di 36 morti per tumore. Un'altra inchiesta della Procura, che sta esaminando altri 100 casi, mette sotto accusa anche i vertici nazionali per la mancata adozione di misure di sicurezza. Maxirisarcimento per l'Inail e le famiglie degli operai

E' stata una strage silenziosa quella che si è consumata negli ultimi trent'anni ai Cantieri navali di Palermo, avvolti da una nube di amianto. Per il tribunale del capoluogo siciliano, le responsabilità sono da attribuire alla gestione degli ex vertici di Fincantieri: il giudice Giuseppe Criscione ha condannato per omicidio colposo plurimo e lesioni i direttori dello stabilimento palermitano, che si alternarono fra il 1970 e gli anni Novanta. Sette anni e 6 mesi sono stati inflitti a Luciano Lemetti, 6 anni a Giuseppe Cortesi e 3 anni ad Antonino Cipponeri. Usufruiranno comunque dell'indulto.

Gli ex vertici palermitani sono stati anche condannati a pagare all'Inail una maxi provvisionale da 4 milioni e duecento mila euro, che è solo un'anticipazione del risarcimento che verrà poi quantificato dal giudice civile. Altri risarcimenti sono stati decisi per le famiglie degli operai, Fiom Cgil, Legambiente, Medicina Democratica e Camera del lavoro di Palermo, tutti parte civile.

Il processo si è occupato della morte di 36 operai e delle pesanti malattie di altri 24 dipendenti di Fincantieri. La causa sarebbe stata una sola: l'inalazione delle fibre di amianto. Quello concluso oggi è solo il primo capitolo della maxi-inchiesta condotta dai sostituti procuratori Emanuele Ravaglioli e Carlo Marzella sulle morti ai cantieri di Palermo. Altre quattro inchieste, che fanno luce su una cinquantina di morti per tumore, stanno per approdare in giudizio. La Procura avanza contestazioni anche gli ex responsabili nazionali dell'azienda. Secondo la ricostruzione dei pubblici ministeri di Palermo, la Fincantieri avrebbe continuato ad adoperare l'amianto fino al 1999, nonostante un esplicito divieto di legge posto nel 1996.

"Fin dagli anni Cinquanta i rischi dell'amianto erano comunque noti  -  hanno ribadito i magistrati in requisitoria  -  nonostante tutto ciò, Fincantieri ha omesso di adottare anche le più elementari misure di prevenzione per evitare l'inalazione di polveri e fibre di amianto". Nello stabilimento non c'erano tute speciali, né mascherine, né berretti di protezione. E neanche sistemi di aspirazione per la povere di amianto. 

Fonte: La Repubblica Palermo

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