Il presidente di Assosolare Gianni Chianetta ha deciso di scrivere una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, chiedendo un incontro urgente per risolvere le molte criticità evidenziate dagli operatori ed emerse ieri nella prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo dell'associazione
La prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo di Assosolare, tenutasi ieri, è stata occasione per evidenziare i gravi problemi connessi al funzionamento del Registro grandi impianti, che Assosolare aveva sottolineato fin dall’istituzione dello stesso con il IV Conto Energia. Problemi che hanno trovato conferma dopo la pubblicazione da parte del Gestore dei Servizi Energetici delle graduatorie dei grandi impianti ammessi.
Secondo tema critico è la difficile applicazione della norma sui componenti di provenienza europea, che dà accesso a un bonus del 10% sulle tariffe incentivanti. Il Conto Energia è iniziato il 1 giugno, le regole sono state rese note a luglio e per ottenere le certificazioni richieste per accedere al premio servono tre – quattro mesi. Il Presidente di Assosolare Gianni Chianetta ha inviato oggi una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani chiedendo un incontro urgente sulle molte criticità poste agli operatori. Incertezze che, oltre a colpire un settore messo a dura prova dai mesi di stallo fino all’approvazione del IV Conto Energia, rischiano di aprire una lunga fase di ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie.
Gli errori del registro:
Dopo che gli operatori sono stati costretti a una vera e propria corsa alle iscrizioni, al 22 luglio non è stata ancora pubblicata la graduatoria corretta, l’“Elenco A”, e nemmeno la graduatoria dell’ “Elenco C” che contiene la lista dei progetti che probabilmente verranno “ripescati” in sostituzione dei grandi impianti entrati in esercizio entro il 31 agosto. Il sistema di inserimento dei documenti per l’iscrizione nel registro è risultato macchinoso, e la pubblicazione di graduatorie con dati non aggiornati per gli impianti non ancora in esercizio tiene bloccati senza ragione i budget delle aziende. Colpa, questa, non del GSE che si è impegnato ad applicare in poco tempo la normativa, ma di un meccanismo errato e inefficiente all’origine. Il Registro non è infatti solo complesso, ma presenta diversi errori:
- Date rilascio autorizzazioni rispetto alle date di fine lavori: in graduatoria si trovano impianti con titolo autorizzativo di data successiva a quella del fine lavori.
- Costo Incentivi in rapporto con il tetto di potenza (“CAP”): l’incentivo totale per l’elenco A del registro equivale a 299.512.789 euro – totale che comprende 21 impianti, il cui costo incentivo è però palesemente errato (si parla ad esempio di un costo pari a 281 euro per un impianto da 1Mw). E anche se il costo venisse corretto, lo sforamento del CAP sarebbe di circa 5,5 milioni di Euro, che porterebbe obbligatoriamente a dover depennare dal registro gli ultimi 20 impianti.
- Costo incentivi: gli operatori hanno dovuto indicare potenza, producibilità dell’impianto e presunta data di entrata in esercizio; il GSE avrebbe poi dovuto attribuire il costo dell’incentivo per ogni impianto. Ad alcuni impianti è stato però attribuito un costo estremamente basso, lasciando così spazio ad altri “candidati”.
- “Vecchie” autorizzazioni: nel registro sono presenti autorizzazioni del 2007, evidentemente appartenenti a progetti che non verranno mai costruiti e a soggetti che non hanno alcuna capacità imprenditoriale a scapito di progetti seri, che si troveranno a dover aspettare mesi per capire se a queste vecchie autorizzazioni si trasformeranno effettivamente in impianti.
FOnte della notizia: Assosolare