giovedì 11 agosto 2011

SolartecMed vi augura buon ferragosto

SolartecMed vi augura buon ferragosto.

Torneremo operativi il 5 Settembre 2011, ma lo staff SolartecMed e lo staff Lineabreve srl, nostra concessionaria in Italia, risponderà comunque alle vostre email all'indirizzo info@solartecmed.com

martedì 9 agosto 2011

Fotovoltaico: non solo produzione, ma anche efficienza energetica


È quanto emerge dallo studio fatto dal team di ricercatori guidato da Jan Kleissl, Professore di ingegneria ambientale presso la Facoltà di Ingegneria della Jacobs University di San Diego. Utilizzando immagini termiche infatti, i ricercatori hanno stabilito che durante il giorno, il soffitto di un edificio risulta di 5 gradi Fahrenheit (circa 15 gradi Celsius) più fresco sotto i pannelli solari rispetto ad un un tetto a vista. Durante le ore notturne addirittura, i pannelli continuerebbero trattenere il calore, riducendo i costi di riscaldamento in inverno.

L'installazione fotovoltaica che vedete qui in alto , non sta solo fornendo energia pulita, ma sta anche contribuendo all'effecienza energetica dell'edificio sottostante. Questo secondo un team di ricercatori guidato da Jan Kleissl, Professore di ingegneria ambientale presso Facoltà di Ingegneria di Jacobs University di  San Diego.

"Ci sono modi più efficaci per raffreddare passivamente gli edifici, come le membrane del tetto di riflessione", ha detto Kleissl. "Ma, se si stanno prendendo in considerazione l'installazione di impianti solari fotovoltaici, a seconda delle proprietà termiche del tetto, ci si può aspettare una forte riduzione nella quantità di energia utilizzata per raffreddare il vostro soggiorno o di business".

L'immagine in alto a sinistra, tratta da Google Earth del Charles Lee Powell Structural Systems Laboratory, mostra con una stringa inclinata di moduli FV sul lato nord e una stringa di moduli FV al centro del tetto. A destra invece, l'immagine termica a infrarossi del soffitto della Charles Lee Powell Structural Systems Laboratory, prese alle 05:10 del 19 aprile, 2009. Si nota la barra colorata che mostra la temperatura in gradi Kelvin. L'impronta del vettore inclinato pannello solare è visibile come un luogo fresco al centro dell'immagine.

Nagasaki: 66esimo anniversario dall'atomica e appello di abbandonare il nucleare

In occasione del 66esimo anniversario da quel tragico 9 Agosto del 1945, il Sindaco di Nagasaki chiede che al governo nipponico l'uso di fonti di energia più sicure.



venerdì 5 agosto 2011

Moduli FV PVE-MTF1-5 e PVE-MTF1-6: TEST IEC 61215 e IEC 61730 superati


SolartecMed Network, ha il piacere di comunicare che i Moduli FV PVE-MTF1-5 e PVE-MTF1-6 hanno pienamente superato gli stress TEST IEC 61215 e IEC 61730.
Per maggiori chiarimenti sui TEST IEC, potete leggere l'articolo Test IEC 61215 e IEC 61730, questi (s)conosciuti, disponibile a questo indirizzo.

  

Per maggiori informazioni e prenotazioni, potete scrivere a info@solartecmed.com o telefonare ai numeri 091 6893824 - 091 6844847

Download:

Scheda Tecnica + IEC 61215 & IEC 61730 PVE-MTF1-5

Scheda Tecnica + IEC 61215 & IEC 61730 PVE-MTF1-6

Test IEC 61215 e IEC 61730, questi (s)conosciuti

Per chi come voi, gli amici del solartecmed il blog fotovoltaico, vicini al mondo delle rinnovabili e di tutto ciò che ci gira intorno (decreti, permessi, istanze, certificati e certificazioni, test di qualità e test di resistenza...e potrei continuare) che ha già una conoscenza e una familiarità con il gergo tecnico e burocratico, i termini Test IEC 61215 e IEC 61730, sono ormai di casa.
Ma per i non addetti ai lavori o per chi semplicemente per la prima volta si avvicina al settore, questi potrebbero suonare termini "alieni".

Dunque per loro chiarezza (e per nostro refresh mentale) questa mattina vorrei illustrare più nel dettaglio questi (s)conosiuti.


IEC 61215: "Moduli terrestri in silicio cristallino (PV)- Design qualification and type approval"

La IEC 61215, conseguentemente la EN 61215, comprendono l'esame di tutti i parametri di invecchiamento e usura dei moduli fotovoltaici e ulteriori test dove i moduli vengono sottoposti a svariati "carichi" e situazioni ambientali artificiali. Si citano in particolare i seguenti gruppi:

    Luce solare, raggi UV.
    Clima esterno (cambiamenti del clima, freddo estremo, caldo estremo, umidità)
    Carichi meccanici (neve, pressioni da correnti ventose, resistenza al vento ecc)

I tests vengono considerati superati se, dopo di essi, non sono presenti sui moduli evidenti difetti visivi e la potenza in uscita è diminuita di un valore pari a 0 o prossimo allo 0 partendo dal valore iniziale. La IEC 61215 è il vero simbolo di qualità dei pannelli fotovoltaici in silicio cristallino ed in alcuni paesi (come in Italia) è NECESSARIA per poter progettare e costruire impianti fotovoltaici, nonchè accedere agli incentivi del conto energia.




EC 61730: “Test di sicurezza e resistenza dei moduli (PV)”

In merito alla "sicurezza delle persone" e all'affidabilità agli stress meccanici esterni dei moduli fotovoltaici, i test di cui sopra non erano sufficientemente adeguati e dunque si è deciso di certificare i moduli anche sotto quel profilo, definendo le norme base all'interno della IEC 61730.
Lo standard consiste di due parti:

    part 1: Requisiti costruttivi
    part 2: Requisiti dei test

Nella prima parte vengono definiti i requisiti minimi per materiali, componenti e aspetti progettuali.
La seconda parte descrive i requisiti dei test. Poichè alcuni componenti come scatole di giunzione, connettori e cavi non sono sufficientemente coperti nella IEC 61730, laboratori come quelli della TÜV Rheinland forniscono ulteriori standard qualitativi in merito.


Fonte: Conergy, Focusvoltaico
Download: IEC61215, IEC61730

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mercoledì 3 agosto 2011

Rinnovabili, visione 2030 nuovi impianti e investimenti

Quale sarà lo scenario energetico mondiale nel 2030? Cosa sarà cambiato nel rapporto fra le diverse fonti attualmente utilizzate dall’uomo? Cosa sarà necessario per garantire la definitiva transizione energetica a favore delle rinnovabili? Difficile rispondere ora ma un aiuto può arrivare dal rapporto “Revolution: battle of the grids” elaborato in questi giorni da Greenpeace.

Secondo l’associazione ambientalista, fra 20 anni i combustibili fossili non potranno più essere considerati la principale fonte di energia non solo per il prezzo esorbitante che avranno raggiunto ma, soprattutto, per l’eccessivo costo ambientale dovuto a una lunga serie di disastri che si sono via via susseguiti negli anni precedenti

Le fonti rinnovabili forniranno quindi gran parte dell’energia elettrica ma ora sorge una domanda: è più utile investire sugli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili o puntare definitivamente sulle smart-grid, ovvero le reti elettriche intelligenti in grado di ottimizzare la gestione e la distribuzione dell’energia?

Secondo Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace:

In Spagna oggi le fonti rinnovabili forniscono già il 40% dell’elettricità, in Danimarca superano il 28%, l’Italia è oltre il 23%, in Germania il Parlamento ha deciso di compensare la chiusura delle centrali nucleari con un aumento dell’energia fornita dal sole e dal vento.

Nel complesso dell’Europa è ipotizzabile che le rinnovabili arrivino fino al 68% nell’arco di vent’anni. Ma per andare oltre bisogna fare delle scelte.

Due le ipotesi ventilate da Greenpeace:
  1. si punterà soprattutto sui nuovi impianti, mantenendo gli investimenti sul miglioramento della rete in linea con la programmazione attuale dei vari Paesi, cioè pari a circa 74 miliardi di euro fra il 2030 e il 2050;
  2. si investiranno fino a 581 miliardi di euro sulle reti intelligenti, allargata magari fino al Nord Africa in modo da trasportare in Europa l’energia accumulata nei deserti. L’energia in eccesso sarà utilizzata per caricare le batterie di milioni di auto elettriche fornite di nuove generazioni di batterie e accumulatori, o per la produzione di idrogeno
Sulla questione Onufrio ha infine aggiunto:
    Il vero punto debole del sistema delle smart grid sono carbone e nucleare perché hanno una produzione poco flessibile. Se la loro quota dovesse rimanere al livello attuale, in Europa si rischiano di perdere 32 miliardi l’anno di energia prodotta dal sole e dal vento: non potrebbe essere utilizzata.

    Usando come stabilizzatori del sistema gas, geotermia, biomasse, cioè fonti flessibili, si può invece ottenere il massimo della convenienza economica in uno scenario di rinnovabili molto avanzato.

Fonte: Greenstyle

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lunedì 1 agosto 2011

Il Presidente di ASSOSOLARE Chianetta chiede incontro con Ministro Romani

Il presidente di Assosolare Gianni Chianetta ha deciso di scrivere una lettera al ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, chiedendo un incontro urgente per risolvere le molte criticità evidenziate dagli operatori ed emerse ieri nella prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo dell'associazione

La prima riunione del nuovo Consiglio Direttivo di Assosolare, tenutasi ieri, è stata occasione per evidenziare i gravi problemi connessi al funzionamento del Registro grandi impianti, che Assosolare aveva sottolineato fin dall’istituzione dello stesso con il IV Conto Energia. Problemi che hanno trovato conferma dopo la pubblicazione da parte del Gestore dei Servizi Energetici delle graduatorie dei grandi impianti ammessi. 

Secondo tema critico è la difficile applicazione della norma sui componenti di provenienza europea, che dà accesso a un bonus del 10% sulle tariffe incentivanti. Il Conto Energia è iniziato il 1 giugno, le regole sono state rese note a luglio e per ottenere le certificazioni richieste per accedere al premio servono tre – quattro mesi. Il Presidente di Assosolare Gianni Chianetta ha inviato oggi una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani chiedendo un incontro urgente sulle molte criticità poste agli operatori. Incertezze che, oltre a colpire un settore messo a dura prova dai mesi di stallo fino all’approvazione del IV Conto Energia, rischiano di aprire una lunga fase di ricorsi da parte delle aziende escluse dalle graduatorie.

Gli errori del registro:

Dopo che gli operatori sono stati costretti a una vera e propria corsa alle iscrizioni, al 22 luglio non è stata ancora pubblicata la graduatoria corretta, l’“Elenco A”, e nemmeno la graduatoria dell’ “Elenco C” che contiene la lista dei progetti che probabilmente verranno “ripescati” in sostituzione dei grandi impianti entrati in esercizio entro il 31 agosto. Il sistema di inserimento dei documenti per l’iscrizione nel registro è risultato macchinoso, e la pubblicazione di graduatorie con dati non aggiornati per gli impianti non ancora in esercizio tiene bloccati senza ragione i budget delle aziende. Colpa, questa, non del GSE che si è impegnato ad applicare in poco tempo la normativa, ma di un meccanismo errato e inefficiente all’origine. Il Registro non è infatti solo complesso, ma presenta diversi errori:

  • Date rilascio autorizzazioni rispetto alle date di fine lavori: in graduatoria si trovano impianti con titolo autorizzativo di data successiva a quella del fine lavori.  
  • Costo Incentivi in rapporto con il tetto di potenza (“CAP”): l’incentivo totale per l’elenco A del registro equivale a 299.512.789 euro – totale che comprende 21 impianti, il cui costo incentivo è però palesemente errato (si parla ad esempio di un costo pari a 281 euro per un impianto da 1Mw). E anche se il costo venisse corretto, lo sforamento del CAP sarebbe di circa 5,5 milioni di Euro, che porterebbe obbligatoriamente a dover depennare dal registro gli ultimi 20 impianti.
  • Costo incentivi: gli operatori hanno dovuto indicare potenza, producibilità dell’impianto e presunta data di entrata in esercizio; il GSE avrebbe poi dovuto attribuire il costo dell’incentivo per ogni impianto. Ad alcuni impianti è stato però attribuito un costo estremamente basso, lasciando così spazio ad altri “candidati”.
  • “Vecchie” autorizzazioni: nel registro sono presenti autorizzazioni del 2007, evidentemente appartenenti a progetti che non verranno mai costruiti e a soggetti che non hanno alcuna capacità imprenditoriale a scapito di progetti seri, che si troveranno a dover aspettare mesi per capire se a queste vecchie autorizzazioni si trasformeranno effettivamente in impianti. 

FOnte della notizia: Assosolare