venerdì 28 agosto 2009

Politecnico di Milano stima che la grid parity verrà raggiunta nel 2016.

Uno studio sul mercato del fotovoltaico condotto dal Politecnico di Milano stima che la grid parity verrà raggiunta nel 2016.

La fiscalità del fotovoltaico”, convegno, organizzato da Assosolare, è stata l’occasione per presentare ufficialmente agli operatori la posizione di Assosolare sul tema dell’ICI e, più in generale, sul regime fiscale e tributario del fotovoltaico. Un tavolo di confronto diretto con i rappresentanti dell’Agenzia del Territorio e dell’Agenzia delle Entrate per suggerire una chiara lettura di una disciplina che, ancora oggi, appare controversa e di dubbia interpretazione.

Al termine della sessione dedicata agli aspetti fiscali e agli approfondimenti sulle nuove circolari dell’Agenzia dell’Entrate, la Dott.ssa Clara Poletti ed il Prof. Vittorio Chiesa hanno discusso le condizioni attuali e prospettiche del mercato delle fonti rinnovabili e, in particolare, della tecnologia fotovoltaica.

In particolare la Dott.ssa Poletti ha inquadrato le politiche d’incentivazione delle fonti rinnovabili nell’ambito della politica integrata energia e ambiente promossa dall’Unione Europea (cosiddetto 20-20 nel 2020). Dall’analisi risulta che, nell’Unione Europea, la quota di energia rinnovabile a copertura del consumo finale lordo di energia elettrica dovrà raggiungere il 32% per rispettare gli obiettivi al 2020. Questa percentuale si riduce a circa il 25% se si tiene conto delle misure di efficienza energetica nei consumi finali necessarie per l’abbattimento dei gas serra.

Nel quadro generale di sostegno alle fonti rinnovabili la dottoressa Poletti ha discusso il peso che il fotovoltaico può avere nel raggiungimento degli obiettivi. Questo peso dipende non solo dalla convenienza economica relativa del fotovoltaico rispetto alle altre fonti rinnovabili, ma anche dal potenziale realisticamente realizzabile nel medio periodo, date le condizioni normative e regolatorie esistenti.

A cura del Professor Vittorio Chiesa la presentazione dello studio “Il mercato italiano del fotovoltaico” commissionato da Assosolare al Dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano. Il Politecnico di Milano adotta due approcci alternativi per la stima del potenziale del mercato italiano del fotovoltaico: approccio benchmarking (assume a riferimento la potenza pro capite intallata stimando che lo sviluppo sia in linea con quello di Spagna e Germania); approccio costruttivo (costruisce il potenziale di installazione tenendo conto delle caratteristiche del nostro territorio).

I due approcci portano a risultati convergenti cioè all’effettiva possibilità per l’Italia di raggiungere gli altri “grandi del fotovoltaico” con un installato di circa 50GW al 2020. Evidentemente il raggiungimento di questi obiettivi è possibile solo se non verrà meno, in particolare nei prossimi tre-cinque anni, il supporto economico ed il commitment del “sistema Paese” allo sviluppo del fotovoltaico. Secondo l’approccio costruttivo il comparto dalle potenzialità più interessanti si stima essere quello delle installazioni a terra su terreni incolti o a scarso rendimento agricolo (80%), seguito dal residenziale e dalle serre fotovoltaiche (poco meno del 10% per ciascun comparto) e, in ultimo, la grande distribuzione.

Lo studio parte dalla stima della potenza installata al 1 giugno 2009 che risulta essere di 490MW circa, con una forte concentrazione nelle prime cinque regioni che da sole rappresentano il 48% (Puglia, Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Veneto).

Secondo il Politecnico di Milano la grid parity verrà raggiunta tra il 2015 e il 2018 in base al segmento di mercato. Il 2015 sarà l’obiettivo raggiunto dal segmento industriale; il 2016 da quello domestico e il 2018 dalle centrali a terra. Stima che, secondo Asso-solare, è un elemento determinante per le scelte del Governo in merito all’allineamento degli “obiettivi nazionali e potenziali”.

Tra richieste che avanzeremo al Governo – ha spiegato Gianni Chianetta, Presidente di Assosolare - quella di un “tetto abbastanza elevato in linea con gli obiettivi di Bruxelles” per sostenere la crescita di tutti i comparti del fotovoltaico: residenziale, commerciale e a terra. I prossimi anni saranno decisivi per la crescita del settore e per il rafforzamento di tutta la filiera che ancora non capitalizza i segmenti con maggiori margini di guardagno. poichè in Italia il “chiavi in mano” costa ancora troppo rispetto alla Germania. Pertanto la prevista revisione del conto energia dovrà tenere conto in maniera obiettiva del decremento dei costi così da evitare quanto accaduto in Spagna dove la tariffa è stata ridotta in modo drastico senza accompagnare la crescita naturale del mercato”.


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